Il movimento e l’esercizio fisico fanno da sempre parte della vita dell’essere umano e sono numerose le prove a tal riguardo: la storia ci racconta che ci si allenava molto di più nei secoli passati rispetto ad oggi, nonostante abbiamo molte più nozioni tecniche e sappiamo meglio come si comporta e reagisce il nostro fisico con le varie sollecitazioni.

 

La tecnologia e l’allenamento

La contaminazione tecnologica e i vincoli ai quali siamo soggetti nel periodo storico attuale, hanno fatto spegnere il nostro istinto bio-meccanico, rendendoci sì molto più informati e intelligenti, oserei dire Smart ma allo stesso tempo anche più pigri. Non a caso solo in Italia abbiamo raggiunto il triste primato come popolazione infantile più obesa d’Europa, mi ricordo invece quando ero piccolo e si guardava oltreoceano per identificare gli americani come popolazione con l’alimentazione maggiormente ricca di grassi e zuccheri, ma i tempi cambiano…

 

L’allenamento nell’antichità

Nell’antichità le persone erano esteticamente più atletiche, toniche, con una buona massa muscolare e spesso ben distribuita: basti guardare le raffigurazioni più arcaiche come quelle etrusche, romane, greche o egizie. Il periodo greco fu sicuramente quello più ricco di attività fisica basti pensare a personaggi noti quali Erodico o Ippocrate: il primo atleta egli stesso e medico, il secondo invece visto come padre della medicina preventiva.

L’allenamento praticato nei tempi antichi doveva servire a migliorare le varie capacità di combattimento ma anche alla preparazione delle gare, dei giochi di competizione fino alle stesse olimpiadi, vero e proprio intrattenimento per tutti: allenarsi con spade molto pesanti, il gladio, lo scudo o la stessa armatura dal peso di diversi chili, erano cose normalissime e dal dispendio calorico notevole; non a caso vi era già una grande attenzione anche all’alimentazione prediligendo cereali, pesce, carni e legumi.

Con l’avvento del cristianesimo si aprì un periodo buio e le preparazioni atletiche vennero viste come pagane e pian piano si perse la concezione di allenamento volto al vero e proprio miglioramento, ci si muoveva è chiaro, ma senza la preparazione e l’attenzione di base dei secoli precedenti: sparirono le palestre antiche per poi ritornare secoli dopo.

La tecnologia e gli studi andarono avanti e, dato che sappiamo quanto la storia sia ciclica, fortunatamente tornarono le olimpiadi e la voglia in generale di allenarsi e prendersi cura del proprio corpo.

 

Il Fitness e le Palestre Moderne

Oggi ci sono le palestre, il concetto di fitness è molto sentito, consigliato dai medici e anche chi vuole allenarsi a casa lo può fare tranquillamente attraverso il solo utilizzo del proprio fisico come unico attrezzo: è importante infatti imparare innanzitutto a muoverci a corpo libero prima di avvicinarci a pesi o macchinari ad alti carichi.

Oggi è tanto di moda il concetto di allenamento funzionale anche se parlarne risulta spesso difficile a causa dei concetti di training a volte non sempre comprensibili, ma soprattutto per il motivo che c’è molta confusione nel dare una spiegazione valida a questi metodi.

Il concetto di functional training è abbastanza nuovo e risalente solo tra gli anni 80 e 90 del secolo scorso, anche se per allenamento funzionale si intende tutto ciò che è già ben conosciuto dal nostro organismo: cambia così il concetto di preparazione atletica e fisica ingenerale anche nei neofiti. L’allenamento funzionale è senza alcun dubbio uno dei metodi più sicuri, affidabili e validi: massimizzazione della conoscenza del proprio corpo, incremento delle prestazioni, lavoro su resistenza, forza, coordinazione motoria, elasticità, flessibilità, maggiore consumo calorico e stimolazione metabolica.

Questa metodologia è andata avanti, è cresciuta tanto e si sono creati protocolli di lavoro diversi, frizzanti, efficaci e anche molto divertenti

La tecnologia e la ricerca vanno avanti aumentando il bagaglio conoscitivo nell’ambito del functional training: stavolta la scienza ha dato ascolto a ciò che realmente conta di più ovvero il proprio corpo come unica fonte di sovraccarico.