Questa è l’epoca delle grandi evoluzioni e rivoluzioni tecnologiche, dove ormai un tablet, un pc, o il più semplice smartphone è all’interno di ogni casa.

Questi apparecchi sono stati una grande innovazione e oramai da decenni ci aiutano nel lavoro ma anche nelle piccole cose quotidiane: chi di noi infatti non è mai andato su un motore di ricerca per trovare l’offerta più conveniente o il video preferito?

Se però da una parte la tecnologia ci aiuta tantissimo, dall’altra può creare problemi anche seri, da una postura scorretta, ad una infiammazione delle dita, ai problemi di vista, sino ad arrivare alla dipendenza dai social.

Vediamo quindi di fare chiarezza.

 

Dipendenza dallo smartphone


Che cos’è la nomofobia? E’ una vera e propria patologia che si riferisce alla difficoltà di distaccarsi anche solo per qualche minuto dal proprio smartphone.

Nel peggiore dei casi certe persone arrivano a pensare di essere isolati dal mondo: non è fantascienza, purtroppo è una triste verità.

Tutte le persone affette da questi disturbi tendono a considerare lo smartphone come uno strumento per soddisfare bisogni di ordine affettivo-relazionale e come unico dispositivo per comunicare con gli altri.

Sono tanti gli studi scientifici a riguardo, basti pensare che ben sette ragazzi su dieci, tra i 18 e i 29 anni, va a letto con il proprio cellulare, utilizzandolo prima di addormentarsi e tenendolo sempre vicino a sé.

Inoltre oltre la metà delle persone che posseggono uno smartphone tendono a manifestare stati di ansia quando la batteria è quasi esaurita o non c’è campo.

Secondo gli studi, le persone tendono oramai a divenire un tutt’uno col proprio smartphone, in quanto il cellulare stesso diventa un contenitore di ricordi, pensieri, momenti…in pratica scatta una vera e propria dipendenza.

 

Mens sana in corpore sano


Oltre alla mente anche il fisico può risentire della dipendenza da smartphone: alcuni esempi possono essere la cervicale dolorante e la schiena intorpidita, fino a casi molto problematici di postura scorretta.

Ci sarebbe infatti un numero in crescita di pazienti giovani che registrano dolori dovuti ad ernie del disco o allineamento vertebrale del rachide.

Il problema è che è difficile tenere il cellulare all’altezza degli occhi e tutti tendiamo a mantenere lo sguardo basso, fisso sullo schermo, aumentando la curvatura cifotica e il peso sul collo.

Un’altra patologia che sta aumentando a dismisura è la tendinite al polso, sempre derivata dall’uso eccessivo dei telefonini: tenere infatti per tanto tempo lo smartphone in mano può provocare infiammazioni al polso.

Nel reggere il cellulare si rischia difatti di sottoporre i tendini ad eccessive sollecitazioni causandone l’infiammazione.

La cosa peggiore infine è quella di utilizzare lo smartphone di notte, magari a letto e al buio della stanza prima di addormentarvi: già gli occhi saranno stanchi dalla giornata e la luce blu dello schermo potrebbe portare a diverse complicazioni nella vista.

La luce blu che emettono questi dispositivi ha infatti una lunghezza d’onda corta e quindi una maggiore frequenza ed energia, questa può provocare irritazioni ed arrossamenti degli occhi, secchezza, bruciore, affaticamento, visione offuscata, mal di testa e addirittura disturbi del sonno.

Infine l’ultima patologia decisamente rilevante è la sindrome da “pollice da smartphone”, ovvero dei dolori alla base del pollice causati dal ripetuto utilizzo del dito a contatto con lo schermo.

Gli studiosi della Mayo Clinic USA, specializzati in questa problematica, temono che la nuova malattia aumenterà drasticamente nel tempo per l’uso sempre più sfrenato di smartphone e tablet portando addirittura a fenomeni di osteoartrite.

Cerchiamo quindi di utilizzare la tecnologia che abbiamo a disposizione, ma facciamolo con la testa.